Movimenti sicilianisti contro Matteo Salvini
Catania – Dopo dieci giorni i migranti sbarcano dal pattugliatore Diciotti, ma restano a carico del Ministro Matteo Salvini molte denunce, e tra queste quelle di alcune associazioni e movimenti sicilianisti che hanno presentato un esposto-denunzia contro l’attuale Ministro degli Interni Matteo Salvini, sia alla Procura della Repubblica che al Gruppo Provinciale dei Catania dei Carabinieri e poi incontrato a bordo del pattugliatore Diciotti Massimo Kothmeir.
Erasmo Vecchio e (NOI SICILIANI) e Antonio Pappalardo (Movimento Liberazione Italia) chiariscono:
“Siamo, quindi, di fronte ad una situazione di totale illegalità, nella quale centinaia di soggetti sono privati della libertà personale sulla base di una condotta posta in essere del Capo politico del Ministero dell’Interno sfornita di qualunque base legale. A parere degli odierni esponenti è, pertanto, ineludibile l’effettuazione della qualificazione in termini penalistici di tali condotte, così gravemente incidenti sul diritto fondamentale riconosciuto dall’art. 13 della Costituzione repubblicana: La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altre restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. I diritti fondamentali degli uomini sono inviolabili sulla base di quanto tassativamente previsto dall’ art. 2 della Costituzione, che così recita: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Erasmo Vecchio e Antonio Pappalardo hanno ribadito che non si possono mercanteggiare i diritti fondamentali degli uomini nelle controversie di ordine politico, né ricattare soggetti internazionali con comportamenti che ledono tali diritti, chiedendo di incontrare il Comandante a cui è stata data copia dell’esposto. Al Comandante è stata consegnata, altresì, una diffida volta a rilasciare i “prigionieri” che non possono diventare ostaggio di chicchessia subordinando i loro rilascio alla soluzione delle controversie tra l’italia e l’UE.
ROAN