CONCLUSI I LAVORI DEL XXXIV CONGRESSO NAZIONALE FORENSE, LE MOZIONI APPROVATE SU RUOLO AVVOCATO IN COSTITUZIONE, PROCESSO CIVILE E PROFESSIONE. PROSSIMO CONGRESSO A LECCE NEL 2021
RICONOSCERE IL RUOLO DELL’AVVOCATO IN COSTITUZIONE; UNA ADEGUATA DISCIPLINA PER GLI AVVOCATI MONOCOMMITTENTI; PIU’ EFFICIENZA AL PROCESSO CIVILE, RIDUZIONE DEL CONTRIBUTO UNIFICATO E LA SPECIALIZZAZIONE DEI GIUDIZI DI PACE; NO AI SOCI DI CAPITALI NEGLI STUDI LEGALI, RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE
RINNOVATA L’ASSEMBLEA DELL’OCF, ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE
IL PRESIDENTE CNF, MASCHERIN: “GLI AVVOCATI IMPEGNATI PER UN GIUSTIZIA PIU’ EFFICACE E ACCESSIBILE A TUTELA DEI DIRITTI DI TUTTI I CITTADINI E PER DARE PIU’ GARANZIE A CHI SVOLGE QUESTA PROFESSIONE”
Dopo un lungo dibattito fino a sera, approvate le mozioni del XXXIV Congresso Nazionale dell’avvocatura italiana, che si è concluso questa mattina a Catania. Rinnovati i 53 componenti dell’OCF, Organismo Congressuale Forense, che eleggerà il suo coordinamento nella prima assemblea che si terrà entro 30 giorni.
Decisa la sede del prossimo Congresso Forense che si terrà a Lecce nel 2021.
Come previsto, dopo l’acclamazione dell’altro ieri dinanzi al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, è stato dato il via libera alla proposta di riforma per la modifica dell’articolo 111, per il riconoscimento dell’avvocatura in Costituzione e l’affermazione della libertà e dell’indipendenza dell’avvocato per una efficace tutela dei diritti dei cittadini.
“Il XXXIV Congresso Nazionale Forense ha dimostrato grande unità e compattezza, una avvocatura matura e consapevole del suo ruolo. L’assise, oltre alla proposta di riconoscimento del ruolo dell’Avvocato in Costituzione, ha approvato mozioni importanti che vanno nella direzione di un migliore funzionamento della Giustizia italiana e della tutela dei diritti, consentendo anche a chi non ha mezzi di poter ricevere un servizio più veloce e qualificato”. È quanto afferma il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin. “Il Congresso – aggiunge il Presidente Mascherin – si è misurato su alcuni temi molto sentiti dall’avvocatura. Sull’avvocato monocommittente si definisce una adeguata disciplina, una rete di garanzie minime che oggi non c’è, senza cambiarne la natura libero professionale ed escludendo qualsiasi rapporto di lavoro subordinato.
L’assise ha inoltre ribadito il concetto che la Giustizia è e deve restare un servizio pubblico e dunque la riduzione del contributo unificato va nella direzione di favorire l’accesso a un diritto che è di tutti i cittadini e che gli elevati costi, come nel caso della giustizia amministrativa, comprimono in modo penalizzante.
Le mozioni proposte e approvate dal Congresso sul patrocinio a spese dello Stato sono già parte di una proposta di legge del Consiglio Nazionale Forense. Il 9 ottobre riparte il tavolo al ministero su questa questione, come annunciato al Congresso dallo stesso ministro Bonafede. Sul processo civile, inoltre, le nostre proposte hanno gli stessi obiettivi di miglioramento di efficienza esposti dal Ministro della Giustizia, ma con strumenti e percorsi diversi: non vogliamo intervenire sulle regole del processo, ma sui meccanismi che stanno a monte o a valle. Siamo, inoltre, convinti che sia interesse di tutti favorire la professionalizzazione e la specializzazione dei Giudici di Pace. Le mozioni approvate ipotizzano l’individuazione di una competenza per materie specifiche, proprio per agevolarne la crescita professionale e qualitativa concentrandone l’operato su materie specifiche”.
“L’Avvocatura unita come mai prima – ha aggiunto il segretario dell’Organismo Congressuale Forense, Giovanni Malinconico – ha lanciato al Congresso dei messaggi importanti. Il primo è che sotto attacco non è solo la professione ma la tutela dei diritti fondamentali; il secondo è che l’Avvocatura è matura e pronta ad assumersi la grande responsabilità di essere baluardo indefettibile della tenuta del sistema democratico”. “La prossima battaglia da affrontare – ha continuato – è la forte crisi che sta vivendo una larga parte dell’Avvocatura. Una questione delicata che non può essere ‘liquidata’ frettolosamente dicendo che questa professione non si può più fare. Nessuno può permettersi di dirlo perché vorrebbe dire ammettere che la tutela giurisdizionale non è al centro della nostra società e noi ci batteremo sempre perché ciò non avvenga”.
LE MOZIONI, ALCUNI SPUNTI
AVVOCATO MONOCOMMITTENTE
Il Congresso dà una riposta forte e interviene proponendo una nuova normativa ad hoc su un fenomeno ormai largamente diffuso all’interno dell’avvocatura (si stima siano circa 30 mila i professionisti interessati, secondo i dati della Cassa Forense): quello dell’avvocato che svolge la sua prestazione professionale esclusivamente in favore di un unico committente (studio legale, nelle sue varie forme, o studio professionale).
La nuova disciplina del rapporto contrattuale deve riguardare l’avvocato monocommittente che svolge la propria prestazione presso un professionista non associato, presso studi associati o presso soggetti che esercitano la professione forense in forma societaria.
La disciplina – che mantiene la natura libero professionale, esclude qualsiasi ipotesi di lavoro subordinato e garantisce l’indipendenza e l’autonomia tecnico professionale – prevederà garanzie nel caso di gravidanza, malattia e infortunio, la pattuizione di un onorario annuale proporzionato alla qualità degli apporti dei professionisti, il diritto al rimborso spese per la formazione professionale continua e dei costi sostenuti per la stipula della polizza assicurativa di responsabilità civile.
PROCESSO CIVILE
Diverse le mozioni approvate che tendono a regolare e ampliare le competenze degli avvocati, delle istituzioni forensi e a rendere più efficace il processo civile. Tra le questioni centrali, solo per citarne alcune: la riduzione del contributo unificato e dei costi del processo, la revisione della disciplina in materia di condizioni di procedibilità affidate all’esperimento della mediazione o della negoziazione assistita, attraverso l’unificazione delle ipotesi di obbligatorietà e il loro reciproco potenziamento, nonché l’applicazione agli stessi dell’istituto del patrocinio a spese dello Stato.
Altro punto riguarda i Giudici di Pace. Le mozioni approvate mirano ad assicurare la specializzazione (e quindi la migliore qualità delle decisioni) del Giudice di Pace, limitando le sue competenze alle sole controversie relative a condominio degli edifici, risarcimento danni derivanti dalla circolazione dei veicoli e natanti sino al limite di valore di 50 mila ed opposizioni alle sanzioni amministrative (escluse quelle per le quali attualmente è competente il tribunale).
Le mozioni, prevedono inoltre una revisione dell’attuale struttura del giudizio d’appello, ipotizzando le seguenti linee di riforma: 1) introduzione del giudizio con ricorso da notificarsi all’appellato, con successiva iscrizione a ruolo e formazione del fascicolo telematico; 2) costituzione dell’appellato mediante controricorso da notificarsi all’appellante e successivo deposito nel fascicolo telematico; 3) abrogazione degli artt. 347, comma 1, 348, 348 bis, 348 ter nonché dell’art. 436 bis c.p.c.;4) trattazione del giudizio in forma camerale, con facoltà delle parti di chiedere l’immediata trattazione di questioni preliminari, di depositare memorie conclusive ovvero di richiedere la discussione orale.
Nell’ambito del processo civile, inoltre, l’assise ha detto sì all’impegno per la tutela e potenziamento del gratuito patrocinio e alla riforma della concessione della provvisoria esecutorietà al decreto ingiuntivo per le somme non contestate.
PRESSIONE FISCALE
Dal Congresso di Catania arriva un pacchetto di richieste specifiche per ridurre l’eccessiva pressione fiscale.
Sì a una flat tax sulla base di minori aliquote, in particolare per i giovani professionisti.
Rivedere la previsione dell’Irap e il sistema di deduzione e detraibilità dei costi relativi all’esercizio della professione (troppe le ingiustificate limitazioni). Semplificare il sistema fiscale evitando ogni possibile doppia imposizione.
In sede comunitaria esenzione dell’iva o assoggettamento alle aliquote ridotte per le prestazioni degli avvocati alle quali viene riconosciuto il carattere di alto valore sociale e di interesse pubblico.
EQUO COMPENSO
Fondamentale la salvaguardia dell’effettività dei compensi e dei tempi di pagamento e il riconoscimento del diritto al cosiddetto equo compenso.
Rivedere la normativa sul patrocinio a spese dello Stato per rafforzarla, attraverso la semplificazione delle procedure, la certezza temporale e accelerazione dei pagamenti e l’introduzione di una unica piattaforma telematica.
SOCIETÀ TRA AVVOCATI
Forte e chiaro il messaggio dei delegati che chiedono la revisione dell’attuale normativa e il ritorno al divieto al socio di capitale negli studi legali.
NATURA GIURIDICA
Di fronte alle improprie ingerenze sulla natura stessa degli ordini, a partire dall’antitrust, si chiede una normativa che riaffermi la natura pubblica ma non statale delle istituzioni forensi.
MOZIONI STATUTARIE SULL’ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE
Per quanto riguarda le mozioni statutarie, si conferma la linea della continuità con l’attuale rappresentanza politica forense, l’OCF (Organismo Congressuale Forense), che proseguirà la sua azione solo con piccole modifiche migliorative.