AGRUMI, DISTRETTO: «PRONTI A LAVORARE CON MINISTERO AGRICOLTURA E SVILUPPO ECONOMICO PER PIANO NAZIONALE DI SETTORE E CHIEDERE RICONOSCIMENTO COME DISTRETTO DEL CIBO»
L’apertura del ministro Di Maio e del sottosegretario Pesce alle esigenze della filiera agrumicola siciliana
«La filiera agrumicola siciliana è pronta a sedersi al tavolo ministeriale per lavorare a un Piano di settore nazionale per gli Agrumi che il comparto richiede ormai da tempo e auspica una maggiore sinergia tra il ministero dell’Agricoltura e quello dello Sviluppo Economico e del Lavoro, la Regione siciliana e le altre regioni agrumetate italiane per dare risposte concrete alle esigenze della filiera». Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia raccoglie la disponibilità manifestata dal ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio e del sottosegretario all’Agricoltura Alessandra Pesce sui temi evidenziati dai rappresentanti della filiera e delle organizzazioni di categoria nell’incontro di sabato pomeriggio nella sede della AAT Oranfresh.
«Abbiamo accolto con piacere l’invito dei rappresentanti del governo nazionale a un confronto sulla filiera agrumicola siciliana – aggiunge Argentati -. La presenza, inizialmente non prevista, del sottosegretario Pesce è un importante segnale di attenzione all’esigenze dell’intero comparto che auspichiamo venga anche dal ministro Centinaio. Il Distretto Agrumi di Sicilia, raccogliendo la disponibilità del sottosegretario, si attiverà al più presto anche per richiedere il riconoscimento come Distretto del Cibo».
Al ministro Di Maio al sottosegretario Pesce i rappresentanti della filiera agrumicola hanno fatto presenti le esigenze su cui il comparto si batte da tempo, dalla necessità di modificare il protocollo per le esportazioni in Cina consentendo anche il trasporto aereo alla tracciabilità in etichetta dei prodotti trasformati, dalla reciprocità dei controlli fitosanitari e la tutela delle produzioni siciliane e italiane da una concorrenza selvaggia sino all’introduzione delle spremiagrumi automatiche negli ospedali e nelle scuole, per finire con il monitoraggio della produzione, la valorizzazione delle produzioni Dop, Igp e biologiche e i costi di filiera che andrebbero ridotti anche in considerazione della condizione di insularità dei produttori siciliani. Istanze che non possono che essere raccolte in un Piano di Settore nazionale che, prendendo le mosse dalla Sicilia – regione maggiormente agrumetata d’Italia – preveda una programmazione pluriennale condivisa con tutta la filiera.
«Il Distretto Agrumi è pronto, da sempre, a supportare questo percorso con gli staff tecnici di entrambi i ministeri – aggiunge Argentati – nell’auspicio che, con la collaborazione di tutte le istituzioni, dal governo nazionale a quello regionale, si possa realizzare quanto necessario per lo sviluppo e la crescita della filiera nel più breve tempo possibile».