Asacom manifestazioni contro la Dad

Catania – Genitori, studenti, docenti, assistenti all’autonomia e alla comunicazione e operatori igienico personali, dopo essersi confrontati nei giorni scorsi sui nodi centrali relativi al mondo della scuola, hanno deciso di manifestare in piazza Università il 25 giugno per dare voce alle loro richieste coordinati dal direttivo dei Cobas-Catania.
Le argomentazioni esposte si sono incentrate sui diritti di tanti alunni diversamente abili che, sin dall’inizio dell’anno scolastico, dovranno essere presenti in aula (la didattica a distanza li ha notevolmente penalizzati e isolati) grazie al supporto degli operatori igienico personali e degli Asacom. In particolare, questi ultimi lavorano in equipe con gli insegnanti di sostegno e curriculari per favorire l’inclusione degli studenti con disabilità fisica, psichica o sensoriale. Mediatori tra l’alunno e i docenti, ma anche con l’intero gruppo classe, gli Asacom garantiscono il fondamentale rapporto tra pari, l’inclusione nelle diverse attività scolastiche ed extrascolastiche e supportano quotidianamente le famiglie. << Fondamentale è garantire ai giovani diversamente abili – chiariscono gli Asacom liberi professionisti che hanno deciso di manifestare insieme ai Cobas-Catania – molto penalizzati durante quest’ultimo periodo di didattica a distanza, di tornare a scuola in presenza a settembre, adeguatamente supportati grazie a un servizio completo e qualificato. Docenti, studenti, famiglie, assistenti all’autonomia e alla comunicazione e operatori igienico personali hanno chiesto , pertanto, un servizio di qualità per i ragazzi, rivendicando lezioni di 60 minuti (e non di 40, come annunciato), la riduzione di allievi ad un massimo di 15 per classe, la costruzione di nuovi plessi e il recupero e il riuso di immobili dismessi e abbandonati”. Infine, un servizio di qualità potrà essere garantito grazie alla presenza costante degli Asacom e degli operatori a scuola, non come figure esterne (periodicamente “agganciate” a cooperative o alla Città Metropolitana di Catania), ma in qualità di dipendenti del Ministero dell’Istruzione >>.