CATANIA 2.0: VIOLAZIONI DI LEGGI E DI REGOLAMENTI COMUNALI SULLE NUOVE NOMINE DEI C.D.A. DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE DEL COMUNE DI CATANIA. CHIESTI CHIARIMENTI
I consiglieri comunali Giuseppe Gelsomino e Francesca Ricotta, appartenenti al gruppo consiliare “Catania 2.0”, con una interrogazione urgente – trasmessa al Sindaco Pogliese, al Segretario Generale del Comune di Catania, al titolare dell’anticorruzione dell’Ente, e , per le verifiche del caso, al Procuratore Generale della Repubblica presso il Tribunale di Catania, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento Nazionale per le pari Opportunità e ai Collegi Sindacali delle Società Partecipate dell’Ente – hanno chiesto di fare piena chiarezza sul rispetto di leggi e regolamenti comunali vigenti nelle nomine effettuate, in assenza di selezioni come originariamente annunciato, dei nuovi C.d.A. delle società Sostare S.r.l., Catania Multiservizi S.p.A., AMT Catania S.p.A. e Sidra S.p.A. L’azione ispettiva e di controllo intrapresa – spiega il capogruppo di Catania 2.0. Giuseppe Gelsomino – nasce dall’avere costatato attraverso i comunicati diffusi dal sindaco Pogliese sull’argomento il mancato rispetto nelle nomine effettuate dei presupposti tanto del Regolamento sul Sistema Integrato dei Controlli sulle Società Partecipate, approvato con delibera del Consiglio Comunale di Catania n. 123 del 21.10.2014, quanto e, soprattutto, delle disposizioni dettate con chiarezza dalle leggi 120 del 2011 e 175 del 2016 in tema di obbligo della cosiddetta “quota di genere” nella composizione dei C.d.A. ove la gestione della società sia affidata ad un organismo collegiale, come nelle scelte fatte dal Comune di Catania, in luogo di un amministratore unico. In particolare – prosegue l’esponente di Catania 2.0 – appare palese come le nomina dei nuovi C.d.a delle società partecipate Catania Multiservizi S.p.A. e Sidra S.p.A. non tengano conto di quanto con chiarezza stabilito dalle disposizioni della legge n.120/2011 e dalla legge n.175/2011 in tema di cosiddetta “quota di genere” essendo composti esclusivamente da nominati di sesso maschile. La nostra azione intende, inoltre, comprendere come sia stato possibile che amministratori già in carica in altre aziende di proprietà del Comune di Catania siano stati contestualmente nominati in altre società e che tipo di verifica sia stata fatta in ordine agli indispensabili presupposti delle condizioni di inconferibilità e incompatibilità dettati dalla legge 39/2013. Così come – afferma Gelsomino – intendiamo capire come sia stato possibile nominare in un Azienda complessa quale AMT, oltre che soggetti che non sembrano avere specifica competenza con il mondo dei trasporti, addirittura privi di laurea e di titolo di studio comunque riconducibile alla delicatezza dell’incarico. Inoltre – precisa il rappresentante di Catania 2.0. – in almeno un caso sembrerebbe che la convocazione dell’assemblea dei soci per la revoca e nomina degli amministratori delle Società partecipate comunali sia stata fatta, almeno in prima istanza, con atto a firma del sig. Sindaco di Catania e dunque in aperta violazione dell’art. 2367 del codice civile e, solo successivamente modificata, sulla base di una interpretazione e/o indicazione non conforme allo statuto societario e alle disposizioni del codice civile della lettera di convocazione a firma del Sindaco di Catania assunta da parte del Collegio Sindacale della società in questione.
Auspichiamo – conclude Giuseppe Gelsomino – in immediate risposte nell’interesse primario del rispetto della legge e quindi nell’interesse delle Aziende Comunali, dei servizi dalle stesse espletate per la comunità e, soprattutto, nel superiore interesse della Città di Catania.