Delegazione svizzera dell’International Society of Regional Planners in visita a Catania
Catania -“Condividere esperienze internazionali per contribuire a costruire la città del futuro” è il tema del confronto che ha caratterizzato la visita a Catania della delegazione elvetica della International Society of Regional Planners, con sede a L’Aia.
Il vicesindaco Paolo La Greca, anche assessore all’Urbanistica, alla Mobilità e ai Rapporti con l’Università dell’Amministrazione Trantino, ha accolto con il suo gruppo di lavoro la delegazione composta dai proff. Bernard Scholl dell’ETH – Politecnico di Zurigo e Stefano Wagner di Lugano, insieme a Nicole Wirz e Andreas Schneider dell’Università della Svizzera Orientale.
Nei giorni trascorsi a Catania la qualificata delegazione ha avuto importanti incontri con le istituzioni cittadine, a partire da quelle comunali e universitarie. “Il confronto con altre esperienze – ha sottolineato il vicesindaco La Greca – si conferma un fattore indispensabile per mettere in discussione le scelte operate ma anche per valutarne l’efficacia”.
“Voglio esprimere la mia gratitudine per l’eccellente organizzazione e la calorosa ospitalità durante il nostro soggiorno a Catania- ha dichiarato il prof. Scholl – abbiamo potuto osservare la vostra città da una prospettiva unica, con la guida di professionisti esperti e impegnati con passione nel loro lavoro oltre a comprendere e valutare i progetti in corso da una prospettiva privilegiata”.
Nel corso del confronto con la Direzione Urbanistica, diretta dall’ing. Biagio Bisignani, e con l’Autorità di Sistema Portuale, presieduta dall’ing. Francesco di Sarcina e diretta dall’ing. Riccardo Lentini, sono state presentate le esperienze di pianificazione in atto a diversi livelli di attuazione. Ciascun confronto che ha segnato le intense giornate di lavoro, improntato ad uno scambio di idee e di esperienze, si è rilevato un fattivo confronto ed arricchimento reciproco.
La visione, le strategie e gli obiettivi del nuovo PUG sono stati esaminati insieme alle azioni di trasformazione urbana, dal progetto del passante ferroviario allo sviluppo della metropolitana fino alla rigenerazione, in corso, delle aree ex ospedaliere e ai più recenti interventi dei PUI (Piani Urbani Integrati) nell’ambito del PNRR. La visita al Porto ha permesso di comprendere e discutere le linee del nuovo Piano Regolatore Portuale. Sono state apprezzate le proposte per i nuovi accessi da e verso la grande viabilità di scorrimento, l’apertura della cinta daziale e la nuova darsena rilevando la necessità di un confronto sempre più proficuo delle relazioni tra porto e città per integrare le scelte indispensabili per la definizione del waterfront urbano.
Una intera sessione è stata dedicata allo scambio di esperienze con il Dipartimento Di3A dell’Università di Catania durante il quale il Prof. Giuseppe Cirelli ha illustrato insieme al prof. Francesco Martinico alcune iniziative in corso. In particolare, è stato discusso con gli ospiti svizzeri il sistema di drenaggio promosso nel quadro di un programma CARNIMED finanziato in Horizon 2020. Il progetto, in via di realizzazione nell’area del Tondo Gioeni, prevede un rain garden in luogo dell’attuale rotatoria.
Questo progetto dimostra che ai sistemi tradizionali di raccolta e smaltimento delle acque piovane (grey infrastructure) devono affiancarsi quelli basati su soluzioni naturali (green infrastructure) che consentono di smaltire anche grandi quantità di acque meteoriche.
“Da parte della delegazione svizzera – ha detto il vicesindaco La Greca – è stato confermato che per far fronte ai cambiamenti climatici le nostre città devono adattarsi e reinventarsi. Non saranno mai sufficienti né le vetuste reti fognarie esistenti né, tanto meno, il loro semplice potenziamento seguendo tecniche derivate dalle esperienze passate. Servono sistemi di drenaggio sostenibile (SUDs). Occorre che la pianificazione soccorra fornendo dispositivi innovativi come quelli che la federazione elvetica sta sperimentando, con l’innovativa esperienza del concetto di ‘città spugna’, un esempio significativo nell’adattamento delle città agli eventi climatici estremi”.