Dissesto idrogeologico Castelmola consolidare il costone
Messina – E’ il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in qualità di commissario di governo contro il dissesto idrogeologico, a dare notizia del consolidamento del costone a valle del centro abitato di Castelmola, nel Messinese. Si avvia così a conclusione una vicenda annosa che riguarda non solo la sicurezza dei luoghi, ma anche la riqualificazione del territorio e la valorizzazione turistica di uno dei siti più suggestivi della costa jonica, con una splendida vista sulla vicina Taormina dal belvedere di piazza Sant’Antonio.
La Struttura diretta da Maurizio Croce ha infatti espletato la relativa gara che vede al primo posto della graduatoria – con un ribasso del 33,6 per cento – l’associazione temporanea di imprese coordinata dalla srl Costantino Costruzioni Generali. Sono dei primi anni Novanta i primi crolli di massi dal versante roccioso di Cuculunazzo. Gli ultimi risalgono invece al gennaio del 2019 e hanno provocato danni considerevoli all’abitato e alla strada provinciale 10, unica via di accesso al borgo. Sino a ora erano stati eseguiti solo interventi tampone che non hanno risolto il problema che infatti, puntualmente, si è ripresentato. Il progetto prevede, oltre a due reti paramassi, una barriera alla base del versante in roccia con due lunghezze, rispettivamente di quaranta e sessanta metri, poste in modo da arrestare la caduta di blocchi e massi di grosse dimensioni. Si procederà inoltre con la pulizia e il rimodellamento della parete. Saranno infine realizzati dei sistemi di raccolta delle acque meteoriche, utili a contrastare il fenomeno dell’erosione superficiale.
La Struttura diretta da Maurizio Croce ha infatti espletato la relativa gara che vede al primo posto della graduatoria – con un ribasso del 33,6 per cento – l’associazione temporanea di imprese coordinata dalla srl Costantino Costruzioni Generali. Sono dei primi anni Novanta i primi crolli di massi dal versante roccioso di Cuculunazzo. Gli ultimi risalgono invece al gennaio del 2019 e hanno provocato danni considerevoli all’abitato e alla strada provinciale 10, unica via di accesso al borgo. Sino a ora erano stati eseguiti solo interventi tampone che non hanno risolto il problema che infatti, puntualmente, si è ripresentato. Il progetto prevede, oltre a due reti paramassi, una barriera alla base del versante in roccia con due lunghezze, rispettivamente di quaranta e sessanta metri, poste in modo da arrestare la caduta di blocchi e massi di grosse dimensioni. Si procederà inoltre con la pulizia e il rimodellamento della parete. Saranno infine realizzati dei sistemi di raccolta delle acque meteoriche, utili a contrastare il fenomeno dell’erosione superficiale.