Liberati i pescatori in Libia: Musumeci, è il miglior regalo di Natale

Palermo – Finalmente liberi i 18 pescatori che da settembre erano stati arrestati in Libia, con l’accusa di avere sconfinato nelle acque libiche. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sono andati personalmente a Bengasi, pare dopo una stretta di rapporti diplomatici che ha visto protagonisti anche la Russia, USA e alcuni Paesi arabi. Rimangono segreti i dettagli della liberazione, e il Ministro Di Maio ha ribadito tuttavia su Facebook che «i nostri pescatori sono liberi», aggiungendo anche che «il governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi». La presenza quindi di Conte e Di Maio in Libia è probabilmente anche da ricercarsi nella spiegazione di una legittimazione del neo stato di Haftar.

«Soddisfazione e gioia per la doverosa liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo trattenuti in Libia da 108 giorni. Le istituzioni, tutte insieme, abbiamo lavorato per la soluzione di una vicenda che ha tenuto nell’angoscia le famiglie dell’intero equipaggio e la Sicilia tutta. Non poteva esserci miglior regalo di Natale. Questo conta di più di ogni altro discorso. Sul metodo seguito ci sarà tempo per parlarne». Dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che più volte aveva sollecitato il Governo nazionale a intervenire con fermezza per il rilascio degli equipaggi e dei pescherecci. Su proposta del Governo Musumeci, nei giorni scorsi, il Parlamento regionale ha destinato 150 mila euro in favore delle famiglie dei pescatori e degli armatori delle due imbarcazioni fermate dai libici. Le risorse finanziarie derivano da una rimodulazione di fondi dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, guidato da Edy Bandiera, che aggiunge: «Oggi è solo il momento per la gioia per marittimi e famiglie. Felicissimo che finalmente possono riabbracciare i loro cari e trascorrere a casa il Santo Natale».