“Sarà un governo di novità.”Conte riceve l’incarico da Mattarella.
Roma – Il Presidente Mattarella ha conferito all avv.Giuseppe Conte l’incarico di formare il Governo. Il premier incaricato ha accettato con riserva come vuole la prassi costituzionale avviando le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari.
Giuseppe Conte si è subito recato a palazzo Giustiniani per un colloquio di un’ora e mezza con la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, e alla Camera, dove è stato ricevuto dal presidente Roberto Fico. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Quirinale ha tenuto un discorso ribadendo che: << Non sarà un governo ‘contro’ ma un Governo per modernizzare il Paese e per i cittadini. Realizzerò un Governo nel segno della novità è quello che richiedono anche le forze politiche”, ha affermato il premier dopo aver ricevuto l’incarico al Quirinale. Siamo agli albori di una nuova legislatura Ue e dobbiamo recuperare il tempo perduto per consentire all’Italia il ruolo da protagonista che merita. Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente – ha detto Giuseppe Conte – Mi metterò subito all’opera per una manovra che contrasti l’aumento dell’Iva, tuteli i risparmiatori, dia una solida prospettiva di crescita e sviluppo sociale, – ribadendo che – la stagione riformatrice, di rilancio, di speranze, che offra al paese certezze. Lavoreremo per un Paese migliore, un Paese che abbia infrastrutture sicure, reti efficienti, che si alimenti con energie rinnovabili, che valorizzi i beni comuni, che integri stabilmente nella propria agenda politica il benessere eco-sostenibile, che rimuova diseguaglianze di ogni tipo. Deve essere un Paese di riferimento nella protezione delle persone con disabilità, che non lasci che i giovani si disperdano con esperienze all’esterno ma che sia un paese attraente per giovani che sono all’estero, che veda un Mezzogiorno rigoglioso. Un Paese nel quale la pubblica amministrazione non sia permeabile alla corruzione, un Paese con una giustizia più equa ed efficiente dove le tasse le paghino tutti, ma proprio tutti, ma le paghino meno >>.